Ho acquistato questo computer al solito mercatino, nel novembre 2011, dal figlio di un ex rivenditore e riparatore ormai in pensione; ricordo che nella seconda metà degli anni 80 ero stato nel suo negozio e avevo comprato una copia del GEOS per il Commodore 64. Sono sempre indeciso se continuare a frequentare il mercatino domenicale mensile, perché ormai anche gli “svuotacantine” fanno prezzi da eBay… qualche anno fa, vista la mia frequentazione costante, quando chiedevo il prezzo di un Commodore 64 la risposta era “15 euro perché sei tu”; l’ultima volta che sono stato ho chiesto il prezzo di alcuni GameBoy appoggiati sul banco, e la risposta è stata “il prezzo è dietro” senza neanche guardarmi in faccia. Tra gli 80 e i 120€. Negli ultimi 6 mesi ho comprato solo l’alimentatore di un Nintendo DS Lite.
Tornando all’oggetto dell’articolo: portato a casa e collegato al TV, risultò non funzionante. Dopo averlo lasciato in un cassetto per un paio d’anni, nel settembre 2013 acquistai una ULA di ricambio: lo ZX81 si accendeva, ma la tastiera non funzionava. Le plastiche delle membrane si irrigidiscono, e i cavi flat si spezzano alla prima flessione. A differenza di quelle dello ZX Spectrum o di altri computer dell’epoca che hanno la membrana sotto la tastiera, quella dello ZX81 è un pezzo unico: lo strato con le serigrafie dei tasti è parte della membrana stessa.
Il computer è quindi rimasto in una scatola fino a qualche settimana fa, quando mi sono deciso a fare un ordine di varie membrane per riparare alcuni Spectrum, un paio di QL e ovviamente questo ZX81.
La membrana di ricambio è abbastanza fedele all’originale, ma non identica: messe una vicina all’altra, si nota che i tasti della nuova versione sono più chiari.

Anche lo spessore è diverso: quella moderna è più spessa, di conseguenza leggermente meno flessibile soprattutto nella parte superiore, dove entra nella scocca.

Mentre il segnale RF dall’uscita antenna dello ZX Spectrum viene agganciato anche sui TV LCD di qualche anno fa, quello dello ZX81 è molto instabile: sono riuscito a visualizzare correttamente la schermata solo su un vecchio TV a tubo catodico.
Questa la vista esplosa del piccolo Sinclair. Per dividere le due parti della scocca, 3 viti su 5 si trovano sotto i piedini di gomma.

La scheda madre, una issue 3, con i quattro componenti principali: ULA, processore, ROM e RAM.

Lo ZX81 nasce con 1 KB di RAM, e il mio non fa ovviamente eccezione; leggendo le specifiche dell’integrato presente sulla scheda madre, sembra che sia da 2KB: magari costava poco in grandi quantità, o forse le RAM difettose che avevano il primo o il secondo Kilobyte funzionante venivano vendute come RAM da 1KB.

Questo l’alimentatore del computer, lo “ZX Power Supply”:

Insieme al computer c’era anche una tastiera di terze parti. All’epoca, le più “serie” e costose erano tastiere esterne che andavano collegate alla scheda madre; questa invece andava semplicemente agganciata con il biadesivo sulla tastiera esistente, passando da una “tastiera del fax” a una “quasi come quella dello Spectrum”. Un grande passo avanti.

Nell’epoca della sua commercializzazione, lo ZX81 ha sicuramente introdotto molte persone alla programmazione: era un computer molto economico, ancora di più se comprato in kit da assemblare; usarlo oggi, anche solo per qualche prova o per scrivere il programma che genera il grafico nella foto in apertura, è insopportabile. Però da un punto di vista estetico lo trovo bellissimo.

Affiancando il computer all’alimentatore, si nota l’attenzione che Rick Dickinson dedicò al progetto, dimostrando una visione d’insieme e la cura del dettaglio: le linee inclinate dell’alimentatore corrispondono esattamente a quelle dello ZX81.

Lo ZX81 vinse un premio del British Design Council nel 1982. Dato che Wikipedia indica che il premio è stato assegnato nel 1981, cito le fonti: VADS e Jisc Archives Hub.
2 risposte su “Sinclair ZX81 (1981)”
Scusa ma anche la rom e’ “strana”… non solo la ram, intanto e’ una eprom con sui scritto 64k zx81 mentre di solito era un integrato in plastica…. Si notano anche modifiche con fili volanti non certo di fabbirica…
@Marco La EPROM ha lasciato perplesso anche me soprattutto per il fatto che, come hai notato anche tu, ha una serigrafia “64K ZX81” che la rende apparentemente ufficiale. Cercherò di indagare più a fondo, spero di venirne a capo.