L’anno scorso ho trovato un annuncio online di una persona di Milano che regalava un Macintosh IIfx con l’unica condizione di andarlo a ritirare di persona. L’ho chiamato e abbiamo chiacchierato al telefono per un’ora, e ha aggiunto anche altri oggetti dopo avermi chiesto se mi interessavano. Dato che vivo dall’altra parte d’Italia, ho chiesto a un amico (Daniele) che abita a Milano se poteva ritirare gli oggetti e tenerli fino a quando non tornava da queste parti.
Questo sito presenta tutti i pezzi che ho raccolto negli anni: vecchi computer, console, libri e manuali, periferiche, accessori. Non troverete schede tecniche, ma solamente la storia personale di ogni pezzo. Le foto sono originali e rappresentano le condizioni reali di ciò che recupero. Se volete donare qualcosa alla mia collezione potete contattarmi qui.
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Autore: Giacomo Vernoni
Sony Hit Bit HB-75P (1984)
Uno dei pochi MSX della mia collezione. Il computer era abbastanza sporco, e visto che i componenti interni sono piuttosto “incastrati”, inizialmente non avevo intenzione di smontarlo completamente.
Ho ricevuto in regalo questo portatile nel 2010. I Duo mi sono sempre piaciuti, sia come design che come idea di portatile leggero e sottile (tenete conto che ha 20 anni) che all’occorrenza poteva essere collegato a un dock per farlo diventare un computer desktop.
Ringrazio Chiara M. per la donazione.
Oggetti ricevuti:
- Atari 600XL
- Atari 1010 Program Recorder
- Atari Donkey Kong Game Kit
- Casio Western Bar
- Casio Heli Battle
A metà anni 80 avevo un Commodore 128, e ogni tanto usavo KoalaPainter – il programma allegato al KoalaPad – con il joystick; ora, 30 anni più tardi, posso finalmente disegnare con la tavoletta grafica.
Spesso i computer che recupero hanno bisogno di essere puliti a fondo, ma il Commodore VIC 20 di cui questa tastiera faceva parte era sporchissimo, soprattutto all’interno, sotto i tasti e sulla scheda madre.
Commodore VICMODEM (1982)
E’ impossibile raccogliere tutte le periferiche che sono state prodotte per i computer Commodore, ma ce ne sono alcune che vale la pena di cercare perché rappresentano una pietra miliare nella storia dell’home computing. Il VICMODEM è una di queste periferiche: è stato il primo modem a costare meno di 100$ e a superare il milione di unità vendute, contribuendo alla diffusione dei servizi telematici e BBS al di fuori di laboratori, università, grandi aziende o enti militari.
Per questo computer devo ringraziare la mia zia inglese, che me lo ha spedito, e uno dei suoi compagni di camminate, il proprietario originale. Ho ricevuto un e-mail qualche mese fa dove mia zia diceva “I think you will be amazed by what I have” includendo una lista dettagliata del materiale: il computer nella sua scatola originale, un lettore di cassette, riviste, giochi, libri; ho ricevuto uno scatolone poco tempo dopo… and I really was amazed!
Apple Macintosh Plus (1986)
Ogni tanto rileggo qualche vecchio articolo, e mi rendo conto di come ci sia voluto qualche anno per trovare, come si dice, “la mia strada”. Uno stile personale degli articoli che spero sia piacevole da leggere e da guardare – questo giudizio spetta ai lettori, ovviamente. In particolare la sezione fotografica è notevolmente migliorata: ero partito con una serie di scatti veloci che usavo per catalogare la mia collezione, mentre ora le immagini hanno maggiore importanza e sono realizzate con molta più consapevolezza, cura e attenzione. So che potrei migliorare ancora, che avrei bisogno di un altro flash per illuminare meglio gli oggetti più grandi o le composizioni più ingombranti… ma non sono ancora giunto a destinazione, anzi, non c’è una destinazione: cerco di migliorare costantemente, imparo dai miei errori, nelle foto come nelle piccole riparazioni che eseguo.
Ringrazio Ettore per la donazione del sistema completo: un Macintosh II, un AppleColor High-Resolution RGB Monitor da 13″, mouse e tastiera. Ettore mi ha scritto dal modulo di contatto del sito dicendo che aveva un Macintosh II aggiornato a IIfx di cui voleva disfarsi, ma non voleva buttarlo in discarica. Purtroppo non tutti hanno questa attenzione o il tempo e la voglia di spedire un paio di scatoloni, e spesso queste macchine fanno una brutta fine.