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Commodore Amiga 500

Commodore Amiga 500

L’Amiga 500 fu il mio computer dopo il Commodore 128. Anche questo in realtà non è il computer che avevo all’epoca: dovevo sempre (giustamente) riuscire a vendere quello che avevo prima di farmi comprare quello successivo. Questo me l’ha regalato una suora (è una lunga storia…) nel 2000.

Quanti ricordi anche con questo computer! Per la prima volta c’erano vere applicazioni di grafica, musica, impaginazione oltre alle centinaia di giochi che hanno reso famosa questa piattaforma. Se avete avuto questo computer, sicuramente vi ricorderete di Deluxe Paint o del SoundTracker!

E’ davvero un gran peccato che la Commodore non sia riuscita a rimanere sul mercato; le sue macchine di fascia alta avevano anche un’utenza professionale soprattutto nel settore broadcasting.

Commodore 128

Commodore 128

Il 128 è stato il mio primo Commodore: prima avevo uno Sinclair ZX Spectrum, ma dato che tutti i miei amici con un computer avevano il Commodore 64 e io mi sentivo un po’ fuori dal giro, riuscii a convincere i miei genitori a comprare un 128. Ero in terza media, per cui era il 1985 o il 1986.

I computer che ho avuto da ragazzo sono sempre stati comprati con l’obiettivo di essere utili a tutta la famiglia, per cui insieme al 128 i miei acquistarono anche un lettore di floppy disk (il Commodore 1571) e un word processor, SuperScript 128. Un elaboratore di testi molto completo per quiei tempi, ma niente mouse, finestre o interfaccia grafica. Solo combinazioni di tasti da imparare a memoria e codici da ricordare per stampare in grassetto. Io imparavo, poi spiegavo ai miei come funzionava.

Quanti ricordi. Quanti pomeriggi passati con gli amici a giocare, a imparare a programmare in basic, a disegnare un pixel alla volta, a fare progetti per il futuro.

Dato che l’acquisto di un computer era (giustamente) conseguente alla vendita di quello precedente, questo non è QUEL 128, ma uno che comprai nel 2000 da una persona che aveva messo un annuncio su un giornalino locale.

Commodore MMF 9000 (SuperPET 9000)

Commodore MMF 9000 (SuperPET 9000)

Questo era uno dei computer professionali della Commodore; in Europa era commercializzato con questo nome (Micro MainFrame 9000) mentre in America era conosciuto come SuperPET. L’ho comprato nel 1996 per 2.000 lire (sì, non è un errore, duemila lire) da un ex centro assistenza Commodore che voleva ridurre il magazzino perché dal punto di vista amministrativo aveva dei costi troppo alti. Allora, insieme a due amici, passai qualche ora in questo magazzino a scegliere cosa portare via – senza poter esagerare però – con un prezzo fisso di 2.000 lire al pezzo. Trovammo qualche cartuccia, alcune periferiche, e un MMF 9000 a testa.

Mi piace molto, mi ricorda i film dei primi anni ’80 dove si vedevano ragazzini che in un modo o nell’altro salvavano il mondo o facevano cose da fantascienza con computer simili a questo…

Per accedere alla scheda madre si svita una vite sotto la tastiera e poi si solleva la parte superiore come il cofano di una macchina: c’è una cerniera nella parte posteriore e una barretta di ferro che tiene aperto il computer.

Ci venne detto che potevano vendere qualcosa, ma che per loro non era possibile svuotare il magazzino: l’unico modo sarebbe stato quello di distruggere tutto davanti a un funzionario statale (o qualcosa di simile). Deve poi essere successo davvero: il magazzino ora non esiste più.

Commodore VIC 20

Apple Macintosh Quadra 610

Ho comprato questo Vic 20 nel 1995 per 20.000 lire da un rivenditore che aveva ancora qualche fondo di magazzino della Commodore. Era la prima volta che andavo alla Fiera del Radioamatore di Pordenone e ricordo che ne uscii veramente entusiasta; ho ritrovato lo stesso venditore anche l’anno successivo ma purtroppo non aveva più niente di interessante e nel giro di un paio d’anni queste vecchie glorie sono state sostituite da valanghe di materiale informatico di scarso interesse.

Commodore 64

Commodore 64

Ah, il Commodore 64… questo Commodore 64 in particolare è stato l’inizio di tutto. E’ stato il risveglio della mia passione per i computer dopo una parentesi di semplice utilizzo; ora che lo scrivo me ne rendo conto.

L’ho comprato nel 1994 da una persona che l’aveva messo in vendita insieme a un lettore di floppy disk 1541.

Quando avevo il Commodore 128 da ragazzo passavo il sabato pomeriggio con gli amici a giocare, progettare, imparare, scambiare idee e opinioni su giochi e programmi; a creare applicazioni in Basic, mettendo da parte i soldi della paghetta settimanale per andare nel negozio di computer a comprare un pacco di floppy da 5 pollici e 1/4 per poter copiare qualche gioco nuovo.

Quei tre ragazzini che leggevano avidamente le recensioni dei giochi hanno poi messo a frutto la loro passione per il computer in campi diversi: uno, dopo aver fatto la colonna sonora di qualche gioco, è un produttore musicale; un’altro programma sistemi di automazione industriale; io realizzo applicazioni e siti web.

Siamo stati fortunati a trasformare una passione in un lavoro che ci dà da vivere, e mi capita di pensare a quei pomeriggi passati insieme che purtroppo non ci saranno più: la spensieratezza di quegli anni è ormai persa nelle responsabilità e nelle preoccupazioni della vita adulta.

Sarà per questo che cerco di recuperare i computer di quegli anni? Per rivivere in parte quei momenti?