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Italo e Giulia, una donazione di computer Apple

Circa un mese fa ho ricevuto un messaggio da una persona che mi chiedeva se ero interessato a ricevere qualche computer Apple.
Dato che questa persona – Italo – abita a un paio d’ore di macchina da casa mia, abbiamo deciso una data per vederci. Domenica scorsa sono quindi andato a conoscere Italo e sua moglie Giulia: ho poi scoperto che a “tirare le fila” della donazione era Giulia, che si è occupata della ricerca su internet di qualcuno che potesse essere interessato a ritirare i computer che da troppo tempo erano in garage.

Una coppia davvero piacevole – grossomodo dell’età dei miei genitori – che ha iniziato a usare computer Apple negli anni ’80 con il IIgs; all’epoca Italo aveva 6 Apple IIgs in rete (!) nel suo studio che mandavano in esecuzione un programma realizzato ad hoc per la sua attività.

Chiacchierando e ricordando, le ore sono passate veloci; ho recuperato alcuni IIgs in discrete condizioni (peccato per le plastiche un po’ ingiallite) con floppy drive esterni da 3,5″ e espansione di memoria da 1MB. Tutto completo di manuali. Inoltre un Macintosh LC 475, una macchina fotografica digitale Apple QuickTake 200 e un lettore CD esterno Apple PowerCD che non avevo mai visto prima.

Ogni tanto Italo e Giulia vengono dalle mie parti per fare scorte di vino ramandolo, spero di rivederli: mi farebbe proprio piacere!

Apple Macintosh PowerBook 3400c

Apple Macintosh PowerBook 3400c

Questo portatile ha fatto il giro del mondo… avevo notato la tastiera americana ma pensavo che fosse stata una scelta dell’acquirente, invece, quando l’ho capovolto per annotare il numero di serie, mi sono accorto che è “Assembled in the U.S.A.”. C’è anche un adesivo che indica che è stato di proprietà di un dipendente del DOD, il dipartimento della difesa americana, probabilmente un familiare di una persona che lavorava in una base Nato qui in Italia.

E’ stato quindi venduto a una ragazza che dopo averlo comprato è andata a lavorare in Francia; regalato a un mio amico che l’ha usato ancora un po’ e poi me l’ha a sua volta regalato (grazie Luca!).

Il Macintosh Plus di Barbara (Roma)

Un giorno ricevo questa e-mail dal form di contatto del sito:

Sono capitata sul sito per caso e dopo aver leggiucchiato qua e là sono andata vedere nel ripostiglio: per caso ti serve un Apple Macintosh Plus 1MB con tastiera/mouse/cavetto? Credo funzionante. Non è il mio genere di ‘usato’, a me non dice (quasi) niente, magari a te piace. Fammi sapere.

Ho risposto con entusiasmo anche se all’inizio temevo che volesse cercare di vendermi il computer… dubbio fugato dal messaggio successivo:

Ovviamente non pensavo proprio di ‘venderlo’ piuttosto pensavo …andasse a star meglio!!! io non lo uso da secoli, lo avevo comprato di seconda mano da un grafico e lo usavo per scrivere.
Col tempo e’ finito in un angolo da cui sono ben felice di farlo uscire essendo una che fa fatica a buttare le cose, spazio permettendo.

Alla mia curiosità di sapere come fosse capitata sul sito mi ha risposto che sono finita sul tuo sito per caso (non mi ricordo come, visto che cercavo una bici usata!) e mi ha divertito vedere come ognuno ha il ‘vintage’ che si merita e le passioni più bizzarre, quindi per piacere di stramberia penso di poter perdere tempo a fare un pacco e spedirtelo.

Il ‘piccolo’, come lo chiama Barbara, è poi arrivato a destinazione sano e salvo. Nel frattempo ci siamo scambiati qualche messaggio e ho scoperto una persona interessante e simpatica… dovessi ricapitare a Roma andrò sicuramente a trovarla!

Il Macintosh Plus funziona perfettamente, ha solo un video un po’ traballante che vedrò di sistemare appena ho tempo e spazio per poterlo fare (= casa nuova); intanto ha ricevuto il normale ciclo di pulizia insieme alla tastiera e al mouse che ovviamente risentivano di anni di utilizzo e ripostiglio…

Donazione – Luca Gremese

Un mio caro amico, Luca Gremese, sta iniziando il trasloco nella casa nuova e ha deciso di liberare la cantina da qualche computer che aveva a sua volta raccolto.

Se ne è liberato a malincuore (ho cercato di convincerlo a tenerli, lo giuro!) ma mi ha detto che non ci sarà troppo spazio, e comunque – parole sue – sa che sono in buone mani… Luca ha la mia stessa malattia ma in forma molto più lieve.

I computer sono alcuni Power Macintosh 7300 e 7600 da sistemare (qualcuno senza processore, ram o hard disk), un Power Macintosh 6100 senza ram, un Power Macintosh 8100 con tutti i cavi staccati che dopo averli collegati non vuole comunque saperne di partire, un Macintosh Centris 610 che non si avvia, un Macintosh SE dichiaratamente guasto, un Macintosh LC funzionante, un Macintosh LC 475 senza RAM e hard disk, un Macintosh IIfx che non dà segni di vita (alimentatore?), un Macintosh IIx altrettanto defunto e il guscio vuoto di un Macintosh II. Insomma, c’è da lavorare un bel po’ per sistemarli!

Inoltre mi ha lasciato alcune schede video e di rete NuBus (periodo Macintosh II, primissimi anni ’90), che avrò modo di testare appena mi sarò sistemato nella nuova casa a fine anno.

Probabilmente sarò costretto a tenere da parte anche i computer, fino a quando avrò allestito la stanza-laboratorio con il tavolo chirurgico per poter eseguire le operazioni necessarie: disassemblaggio, pulizia, ricerca e trapianto degli organi interni da donatori compatibili, iniezione di una dose di ram; poi con gli occhi spiritati griderò esaltato “si – può – fareeee!” e darò corrente alla Creatura per sentirne il primo vagito di accensione e guardarla muovere i primi passi traballanti nella nuova vita. Una creatura senza memoria in cui instillare, anzi, su cui installare un nuovo sistema operativo.

Quando sono passato da Luca a fine giornata, mia moglie, non vedendomi arrivare a casa a un’ora decente, mi ha cercato al cellulare.

“Ciao tesoro!” cosa le dico cosa le dico
“Dove sei?”
“Sono passato da Luca, volevo chiamarti, ci siamo messi a chiacchierare, non mi sono accorto dell’ora…”
“Come mai?”
“Mah, mi ha chiamato lui, sai che deve traslocare, ha un paio di computer che voleva lasciarmi.” staranno tutti in macchina?
“Ah ok, ti aspetto allora! Salutamelo!”
“Sì, ciao bella, sono lì tra poco!” ci ha creduto, meno male vah.

Sono stati tutti in macchina, però ho dovuto abbattere i sedili posteriori e far slittare in avanti il sedile del passeggero.

Apple Macintosh PowerBook 540c

Apple Macintosh PowerBook 540c

A parte un modello destinato esclusivamente al mercato giapponese (il 550c), questo è il più potente portatile Apple prima del passaggio ai processori PowerPC.

Mi ricordo che nel 1995 ce l’aveva il titolare dell’azienda dove lavoravo; in effetti, il portatile era il top di gamma con un prezzo top di gamma!

Questo modello ha il massimo di ram installabile (36MB) e l’interfaccia opzionale PCMCIA. La batteria – vista l’età – è ovviamente KO. Mi è stato regalato da un amico nel gennaio 2008.

Apple Macintosh Quadra 900

Apple Macintosh Quadra 900Un regalo di un amico nel 2002. I computer Apple che preferisco sono quelli che all’epoca del rilascio erano il top di gamma. Ad esempio di tutti i compatti preferisco il Macintosh SE/30, o della famiglia II il IIfx. Per quanto riguarda i Quadra, sono indeciso tra il 900/950 e il Quadra 840AV. Il 900 mi ha sempre dato un’impressione di stabilità e potenza, ma ricordo che per me l’840AV era una meta irraggiungibile dalle prestazioni eccezionali…

Apple Macintosh PowerBook Duo 210

Apple Macintosh PowerBook Duo 210

Recuperato nel 2002 insieme al Duo 250 e a un DuoDock.
Per alcune riflessioni sul concetto di portatile “minimal” potete leggere l’articolo sul DuoDock 250.

Purtroppo il disco rigido interno non funziona, un hard disk SCSI da 2,5 pollici da qualche decina di MB. Questi dischi, anzi, tutti i dischi, prima o poi smettono di funzionare: c’è un’usura meccanica che si può rallentare ma non fermare, e anche se si trova qualche ricambio è comunque usato e poco affidabile.

Apple Macintosh PowerBook Duo 250

Apple Macintosh PowerBook Duo 250

Recuperato nel 2002 insieme al relativo DuoDock. Il concetto di portatile ridotto al minimo mi piaceva molto, per un po’ l’ho anche usato a casa; anzi, credo di aver realizzato il database in FileMaker dei miei amati computer proprio su questo Duo!
L’idea che il portatile poi potesse essere agganciato a una stazione che lo trasformava in un computer desktop era secondo me molto interessante.

Questo modello, del 1993 (ma il primo Duo era del 1992), non aveva neanche il lettore floppy per ridurne il peso e lo spessore, e aumentare l’autonomia delle batterie; aveva solo una porta seriale (ad esempio per la stampante) e una SCSI (per dischi esterni).

16 anni dopo, nel 2008 Apple presenta il MacBook Air: non ha neanche il lettore DVD per ridurne il peso e lo spessore, e aumentare la durata delle batterie; ha solo una porta USB (per collegare ad esempio una stampante o dischi esterni).

Anche nel caso del Duo poi rimanevano comunque in vendita i portatili più “tradizionali”. A volte (le idee) ritornano!