I tre oggetti in questo articolo rappresentano tutti i floppy drive esterni da 3,5″ prodotti da Commodore per i computer della linea Amiga.
Questo sito presenta tutti i pezzi che ho raccolto negli anni: vecchi computer, console, libri e manuali, periferiche, accessori. Non troverete schede tecniche, ma solamente la storia personale di ogni pezzo. Le foto sono originali e rappresentano le condizioni reali di ciò che recupero. Se volete donare qualcosa alla mia collezione potete contattarmi qui.
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I tre oggetti in questo articolo rappresentano tutti i floppy drive esterni da 3,5″ prodotti da Commodore per i computer della linea Amiga.
Qualche anno fa avevo avuto un’infiltrazione d’acqua in cantina a seguito di parecchi giorni consecutivi di piogge torrenziali, perciò avevo portato in casa un paio di pezzi per evitare che l’umidità potesse rovinarli. Uno di questi era il drive 8050 oggetto di questo articolo, che mi regalò l’amico Lorenzo nel 2011.
Ho finalmente concluso e pubblicato un progetto a cui ho lavorato un po’ a intermittenza nell’ultimo anno: si tratta di un libretto che presenta tutti i registratori usati o prodotti da Commodore per i propri computer a 8 bit.
Di solito non sono molto interessato alle stampanti: occupano spazio prezioso (specialmente quelle professionali), ci sono un sacco di modelli e la maggior parte sono solo prodotti rimarchiati.
Ma ci sono alcune stampanti che meritano un po’ di attenzione, in particolare i primi modelli o quelli che ci hanno permesso di stampare il primo biglietto di auguri a un amico.
E’ impossibile raccogliere tutte le periferiche che sono state prodotte per i computer Commodore, ma ce ne sono alcune che vale la pena di cercare perché rappresentano una pietra miliare nella storia dell’home computing. Il VICMODEM è una di queste periferiche: è stato il primo modem a costare meno di 100$ e a superare il milione di unità vendute, contribuendo alla diffusione dei servizi telematici e BBS al di fuori di laboratori, università, grandi aziende o enti militari.
Questo è uno dei modelli di lettori floppy commercializzati da Commodore per la propria linea professionale di computer. Prima di accenderlo ho eseguito un’accurata pulizia, ma quando l’ho provato non funzionava correttamente. Ad esempio, il comando per elencare il contenuto del floppy mostrava caratteri sbagliati e dopo qualche tentativo non veniva visualizzato più nulla. Per cercare il guasto ho iniziato a provare gli integrati zoccolati su altri drive, ma risultavano tutti funzionanti; poi ho collegato nuovamente il 4040 a un PET e funzionava benissimo. Probabilmente erano solo ossidati i contatti di qualche integrato.
La storia del mio SuperPET (così era conosciuto in America) necessita di un aggiornamento. Ho raccontato di come io e un paio di amici riuscimmo a recuperarne uno a testa a una cifra letteralmente simbolica, però uno dei tre computer mancava di tutte le schede interne che rendevano speciale questo PET: tirando a sorte, capitò a me.
I computer Commodore che utilizzano questo case sono bellissimi. Un design che richiama la fantascienza degli anni ’60 e ’70, quando tutti si immaginavano che nel 1999, o nel 2001, o in qualche data astrale durante una missione quinquennale nello spazio, ci sarebbero state basi sulla luna ed enormi stazioni orbitali intorno alla terra. Il progetto del case di questo computer è opera di Ira Velinsky, contrariamente a quanto si legge su qualche sito in rete dove si cita Porsche.
Qualche giorno fa sono finalmente riuscito a recuperare il primo modello di questo lettore di floppy, per cui ho deciso di pubblicare un articolo che racconta la storia di un pezzo… ma dovete interpretare ciò che ho appena scritto in un modo diverso dal solito. In questo caso,
Dato che una settimana fa ho recuperato il Datassette bianco in alto a destra nella foto, ho deciso di realizzare una piccola monografia sui registratori Commodore.